Alcol e giovani
I giovani percepiscono l'uso dell'alcol come un modo per avere gratificazione sensoriale, per soddisfare le necessità sociali, per assecondare la cultura dello "sballo", per non sentirsi esclusi e per intensificare i contatti con i coetanei e l'avvio di nuove relazioni. Il consumo di bevande alcoliche in età precoce può però compromettere lo sviluppo del cervello durante l'infanzia e l'adolescenza, in particolare nella regione corticale della zona pre-frontale, quell'area che è responsabile dell'attenzione, delle emozioni e delle decisioni consapevoli; inoltre, è un fattore predittivo di futuri danni alla salute perché associato con un rischio maggiore di dipendenza e abuso di alcol in età successive. Per di più, il rischio tra i giovani è legato al fatto che, in genere, essi tendono a consumare grandi quantità di alcol in un'unica occasione (binge drinking) e in un ristretto arco di tempo, o concentrato nel fine settimana, il che li mette a rischio ancora più elevato di intossicazione acuta da alcol. Il binge drinking può anche essere aggravato dall'uso di energy drink, che spesso i giovani associano all'alcol nell'idea di poter "resistere" di più: tali bevande, infatti, contengono in quantità variabili caffeina, glucosio, taurina e altre sostanze, che possono contrastare gli effetti sedativi dell'alcol, ma non quelli tossici.