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L'alimentazione degli anziani

La cosiddetta "terza età" è un periodo molto delicato della vita, in cui si corre più facilmente il rischio di malnutrizione, sia per difetto (carenze nutrizionali, magrezza) che per eccesso (obesità). L'alimentazione nell'anziano ricalca sostanzialmente quella dell'adulto sano, ma si dovrà porre attenzione ad alcuni nutrienti, come minerali e vitamine, che nell'anziano sono particolarmente importanti per mantenere un buono stato di salute.

Il peso è il primo indice di un buono stato di nutrizione

In ogni persona sana, dopo i 60 anni si osserva un progressivo rallentamento del metabolismo, che va di pari passo con la riduzione dell'attività fisica, il che porta al rischio di ingrassare. D'altra parte, con l'avanzare dell'età si assottiglia la massa muscolare, e quindi si perde peso, cosa che, oltre certi limiti, pone problemi di salute ancora maggiori rispetto al sovrappeso. L'anziano quindi deve mangiare, ma un po' meno rispetto al giovane adulto in piena attività. Inoltre, un'attività fisica leggera e costante, utile anche per prevenire l'osteoporosi, è consigliabile in tutti gli anziani e in entrambi i casi (tendenza al sottopeso e al sovrappeso), se non ci sono malattie particolari o problemi di invalidità.

Ricercare la varietà e adattare i vari cibi alle proprie esigenze

Un'alimentazione variata è ancora più importante nell'anziano che nel giovane. Una delle problematiche dell'età avanzata è l'inappetenza, per cui vanno evitati pasti monotoni, anche per non andare incontro a rischi di carenze nutrizionali varie (soprattutto minerali e vitamine). Se ci sono problemi con la masticazione si può ricorrere all'uso più frequente di alimenti liquidi (brodo, latte, frullati, passati di verdure ecc...), opportune modalità di cottura (che rendano l'alimento più masticabile), e trattamenti che riducano la consistenza degli alimenti (come il taglio a pezzi piccoli), sempre e comunque al fine di aumentare la varietà alimentare.

Fare sempre la colazione e frazionare i pasti nell'arco della giornata

Non è consigliabile che l'anziano concentri in pochi pasti abbondanti al giorno l'energia quotidiana, anche perché rischia di sovraccaricare il sistema digerente. Meglio fare cinque o più pasti al giorno, ma leggeri. La prima colazione è molto importante e dovrebbe prevedere tre gruppi di alimenti: un prodotto lattiero caseario, un prodotto derivato da cereali (prodotti da forno leggeri) e un frutto.

Gusto sì, ma attenzione al sale e a certi zuccheri!

Bisogna sempre stimolare l'appetito dell'anziano con pasti gustosi e vari, ma bisogna limitare il consumo di zuccheri semplici, come ad esempio dolciumi e zucchero da cucina, perché possono scatenare o aggravare condizioni di diabete o insulino-resistenza. Bisogna invece preferire i carboidrati complessi di pasta e pane; questi, uniti a frutta e verdura, forniscono l'apporto necessario di fibra, che migliora la funzione intestinale prevenendo la stipsi e svolge un'azione favorevole sul colesterolo e sulla glicemia. Infine, va evitato il ricorso eccessivo al sale e agli alimenti molto salati, perché l'anziano è sempre a rischio di ipertensione.

Bere acqua più spesso

La persona anziana è a maggior rischio di disidratazione, perché lo stimolo della sete è ridotto. Dovrebbe quindi bere regolarmente durante la giornata, anche quando non avverte lo stimolo della sete. L'acqua inoltre favorisce una buona digestione e, insieme alla fibra, aiuta a combattere la stitichezza.

Se leggi la scheda con attenzione, imparerai tutto quello che è veramente importante sapere su questo argomento... e solo quello :)