Accedi | Seguici su
Non esiste un consumo "sano" di bevande alcoliche, per cui si può parlare solamente di consumo responsabile, livelli di consumo ai quali la scienza ha dimostrato che si corrono i minori rischi possibili. Ove la scienza produca risultati incerti o contraddittori, come nel caso dell'alcol, è opportuno infatti applicare il principio di precauzione per la salvaguardia della salute del consumatore. Le Linee Guida sull'alcol degli altri paesi europei sono abbastanza simili a quelle italiane ed indicano generalmente in 2 Unità Alcoliche per l'uomo, 1 per la donna, 1 per gli anziani, il consumo a basso rischio. Una Unità Alcolica è qualunque quantità di bevanda alcolica che apporti 12g di alcol.
A titolo di esempio può essere individuata in un bicchiere di vino a media gradazione (125ml, 12%vol), o una lattina di birra a media gradazione (330ml, 4,5%vol) o ancora un bicchierino di superalcolico (40 ml, 38%vol).
Prova il SoBere?
Negli ultimi tempi i mass media hanno parlato troppo e spesso a sproposito delle sostanze antiossidanti e protettive contenute nel vino rosso, soprattutto il resveratrolo. Anche se è vero che questo tipo di composti ha dimostrato azione protettiva in provetta ad alte concentrazioni, queste condizioni non possono essere riportate all'uomo, al quale servirebbe qualche migliaio di litri di vino al giorno per raggiungere le concentrazioni ematiche necessarie per ottenere gli effetti protettivi.
Che sia bianco o rosso, quindi, non fa differenza alcuna dal punto di vista della salute, ma ciò che conta è la quantità di alcol che le bevande alcoliche apportano, indipendentemente da quali esse siano. Chi è astemio continui ad esserlo e non cominci a bere in virtù delle promesse azioni protettive.
Se leggi la scheda con attenzione, imparerai tutto quello che è veramente importante sapere su questo argomento... e solo quello :)