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Leggeri, ma non troppo

Sapermangiare

Una dieta corretta non si fa consumando più alimenti alleggeriti di grassi, zucchero e sale, ma consumando meno alimenti ricchi di grassi, zucchero e sale.

L'alimentazione attuale, troppo ricca di energia, grassi, zuccheri e sale, accanto alla crescente sedentarietà è corresponsabile della pandemia di obesità che affligge il mondo occidentale, ma che è in aumento anche nei Paesi poveri che vivono contemporaneamente malnutrizione per eccesso e per difetto.

Il consumo di questo tipo di nutrienti espone sia a malnutrizione per eccesso (troppe calorie, troppi grassi, troppo zucchero e troppo sale), ma anche a malnutrizione per difetto: pochi micronutrienti.

La risposta più immediata, che piace a consumatore e produttore allo stesso tempo è quella di ricorrere ad alimenti cosiddetti "light", "senza", "healthy". Ed infatti il mercato di questi prodotti è in continuo aumento, così come in aumento è l'incidenza di obesità.

Per il consumatore è più facile evidentemente consumare un prodotto ritenuto più salutare sentendosi anche lui "alleggerito" dai sensi di colpa, che ridurre, come sarebbe opportuno, i consumi di quel tipo di alimenti. Per il produttore è un'alternativa sicuramente migliore che vedere diminuite le vendite.

Ampia letteratura dimostra che la consapevolezza di poter contare su un prodotto "light" induce il consumatore ad abbondare con le porzioni e a consumarne maggiore quantità. Spesso un alimento "alleggerito" di grassi può essere "appesantito" di zucchero o di sale, ma questo non è percepito dal consumatore per il cosiddetto effetto alone che tende ad attribuire la valenza "light", vantata per un componente, all'intero prodotto.

Eppure non ci sono alimenti sì o alimenti no, non ci sono alimenti buoni o cattivi, tuttavia esistono diete buone o cattive.

Ogni alimento e ogni gruppo di alimenti ha la sua porzione e la sua frequenza di consumo giornaliera o settimanale e una dieta sarà corretta, indipendentemente dagli alimenti consumati, se corrette saranno le porzioni o le frequenze di consumo e se sarà varia, cioè se conterrà in maniera adeguata tutti i gruppi di alimenti.

Una dieta corretta in termini di qualità si ottiene aumentando il consumo di prodotto vegetale (frutta e verdura fresche, cereali integrali, legumi e piccole quantità di frutta secca in guscio) fino all'80-90% dell'energia. Il restante 10-20% dovrà comprendere prodotti di derivazione animale, tra i quali in misura maggiore pesce e prodotti lattiero caseari ed in misura minore carne (meglio se bianca e magra) e uova.

Per la quantità occorre adeguare le entrate alle uscite e, poiché stiamo diventando sempre più sedentari, i nostri dispendi energetici sono sempre inferiori, costringendoci a mangiare sempre meno e a rinunciare così alla gratificazione sensoriale di determinati alimenti.

Basta qualche movimento in più, non occorre fare sport o chissà cosa. Basta camminare, portare a spasso il cane o giocare con figli e nipoti al parco per bruciare qualche caloria in più e non dover rinunciare a nulla, senza che questo si rifletta "pesantemente" sulla bilancia.

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